Un addolcitore serve a ridurre o ad eliminare la presenza di ioni di calcio e magnesio dall’acqua di casa, e li sostituisce con quelli di sodio. Questo significa che l’acqua che circola nelle tubature, grazie all’addolcitore, viene privata dai fattori incrostanti, calcio e magnesio, e addolcita grazie alla presenza del sodio. Tutto ciò avviene tramite il passaggio dell’acqua in un recipiente pieno di resina, ricca appunto di ioni di sodio.
Mentre l’acqua attraversa la resina, infatti, scarica su di essa calcio e magnesio fino a saturarla. Questo significa che la resina dopo qualche tempo diventa inservibile, e va rigenerata e riattivata. Per riattivarla bisogna farle scaricare calcio e magnesio, e farle riacquisire il sale ceduto. Questa operazione può avvenire un numero talmente alto di volte da considerare il consumo della resina, in un addolcitore, praticamente irrisorio.
Il vero consumo, in un addolcitore, si misura in sale e acqua. Il sale perché è quello che serve a restituire alla resina gli ioni di sodio, che essa ha ceduto all’acqua per addolcirla. L’acqua, invece, perché serve a scaricare e rigenerare la resina, con dei lavaggi in soluzione salina concentrata. Vediamo questi consumi separatamente.
Quanto Sale Consuma un Addolcitore
In un addolcitore il sale viene usato quando si effettua il processo di lavaggio e rigenerazione della resina. Per legge la rigenerazione deve avvenire ogni quattro giorni perché, in alternativa, nel pacco di resina si possono formare delle colonie di batteri estremamente pericolose. Questo significa che devi fermare l’impianto e procedere prima al lavaggio, e poi all’aggiunta dei sali alla resina. Già per effettuare il lavaggio bisogna impiegare dei sali disciolti preventivamente nell’acqua, e la quantità dipende da quanta resina bisogna trattare.
In media si tratta di 150 grammi di sale di sodio per un litro di resina, ma le indicazioni sul manuale istruzioni della resina che utilizzi potrebbero essere diverse, e servire una quantità maggiore o minore per litro. Per quello che riguarda invece la quantità della resina, generalmente, almeno per un impianto domestico, ne servono tra i 20 e i 30 litri, ma, per la misura esatta, devi consultare il libretto dell’addolcitore, oppure regolarti dalla capienza del bidone contenitore che, per il suo funzionamento, non puoi riempire oltre la metà.
Considera poi che, visto che per obbligo di legge, e per mantenere la resina battericamente pulita, devi effettuare un ciclo di lavaggio ogni 4 giorni, il numero totale dei lavaggi, in un anno, sale a 92. Numero che moltiplicato per il consumo di sale di ogni lavaggio ti mostra il consumo annuo totale del sale. In pratica per avere il consumo reale del sale da impiegare devi fare un’operazione molto semplice. Definiamo LR la quantità in litri della resina, e GS il peso del sale in chilogrammi che occorre per 1 litro di resina, avremo LR x GS = QS, dove QS è la quantità totale che dovrai impiegare per 1 lavaggio.
Volendo simulare l’applicazione della formula con dei dati reali, se nel tuo addolcitore la quantità di resina, cioè LR, è uguale a 25, e il tipo di resina che usi ha bisogno, per essere lavata e rigenerata, di 200 grammi di sale per litro, cioè GS è uguale a 0,20 chili, avrai 25 litri per 0,20 chili, che darà la quantità di sale QS per ogni lavaggio, e cioè 5 chili. Infatti 25 x 0,2 = 5. Cinque chili, necessari ad ogni lavaggio, moltiplicato il numero complessivo dei lavaggi in un anno, ti darà il totale del consumo annuo, e cioè 5 x 92 = 460 chili di sale, che, sul mercato in media ha un costo di 80 centesimi al chilo.
Quanta Acqua Consuma un Addolcitore
Ma durante i lavaggi, oltre al sale, viene impiegata anche tanta acqua, che, una volta utilizzata, viene gettata via. Vediamo quanta.
Anche in questo caso i consumi unitari dipendono dalle necessità di una resina rispetto ad un’altra, anche se mediamente si calcola che ci vogliono dai 10 ai 15 litri d’acqua per ogni litro di resina. Considera, tra l’altro, che il lavaggio delle resine viene effettuato in due fasi diverse. Durante la prima il pacco di resina viene lavato con un flusso corrente di acqua salata, che serve a farle scaricare gli ioni dannosi di calcio e magnesio, insieme ad altri elementi nocivi. Nella seconda fase invece la resina viene fisicamente tenuta in ammollo nella salamoia, e cioè una soluzione molto concentrata di acqua e sale, per un certo periodo di tempo, proprio per riacquisire gli ioni di sodio, e ritornare attiva.
Anche in questo caso, alla fine del processo, la salamoia viene fatta defluire negli scarichi della rete. Ma vediamo di capire meglio come calcolare il consumo con una formula, dove AL siano i litri d’acqua che servono per lavare 1 litro di resina e LR la quantità in litri della resina da lavare. Basterà fare AL x LR = TL, dove appunto TL indichi la quantità totale di acqua da impiegare per un lavaggio. Quindi, se per lavare 1 litro di quel particolare tipo di resina ti basta la quantità minima prevista di acqua, e cioè 10 litri, e il bidone contiene 25 litri di resina, avremo 10 x 25 = 250 litri ad ogni lavaggio, che, moltiplicati per i 92 lavaggi da fare nell’anno, ti danno 250 x 92 = 23.000 litri di acqua.
Ultimo aggiornamento 2025-01-15 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API