L’installazione di un addolcitore domestico nel proprio impianto idraulico porta sempre benefici notevoli, sia per quello che riguarda l’acqua che esce dal rubinetto che per le tubature e gli elettrodomestici. Ma oggi i benefici riguardano anche il portafoglio, perché l’acquisto di un impianto di addolcimento delle acque potabili gode di detrazioni fiscali. Quindi dolcificare l’acqua ti fa risparmiare sui costi in bolletta, riduce i consumi, diminuisce la manutenzione della caldaia, della lavatrice e della lavastoviglie, evita lo spreco di detersivi e saponette, e migliora e semplifica l’igiene personale. Ma non solo, perché adesso puoi detrarre dalle tasse fino al 50% del suo costo, installazione compresa, oltre che abbattere l’Imposta sul Valore Aggiunto, cioè l’IVA, pagando solo il 10%.
Questo perché, volendo citare le disposizioni di Legge, la sua installazione rientra nelle modificazioni strutturali integranti opere di manutenzione straordinaria dell’abitazione e degli impianti relativi.
Infatti, per collocare un addolcitore,non basta mettere un apparecchio all’uscita di un rubinetto di casa, ma vanno effettuate delle vere e proprie opere di ristrutturazione dell’impianto idrico. Un intervento sull’impianto che è a tutti gli effetti strutturale, e che comporta, nella totalità dei casi, anche un rinnovamento di una parte dell’impianto esistente, sia che venga realizzato a livello condominiale che interessi esclusivamente la singola unità abitativa.
Si tratta infatti di modificare il percorso dell’acqua al contatore generale e di montare una serie di valvole di bypass, di filtri per particelle e scorie, di tubi in ingresso e in uscita, oltre che la realizzazione di un punto di allaccio elettrico separato e posto sotto differenziale.
Vanno montati anche tutti gli elementi di cui è composto l’addolcitore, compreso il sistema di lavaggio delle resine e, soprattutto, il sistema che consente di isolarlo dall’impianto. Un apparato che risulta indispensabile per poter effettuare sull’addolcitore tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, senza privare l’abitazione dell’acqua dell’acquedotto, durante queste operazioni.
Ovviamente vengono detratti tutti i costi che riguardano il montaggio dell’addolcitore, oltre l’addolcitore stesso, sempre che siano compresi nella fattura di installazione, nella quale va citata la Legge che riguarda il diritto alla detrazione per lavori di manutenzione straordinaria e modifiche strutturali.
Quindi recuperi la metà dell’acquisto della macchina, di tutti i componenti di idraulica e di elettricità, degli accessori della macchina stessa, se li acquisti contestualmente, e i costi dell’installazione completa. Altro vantaggio non indifferente è quello che paghi solo il 10% di IVA e che la cifra di cui puoi detrarre il 50% è comprensiva dell’IVA stessa. Davvero un risparmio, oltre ai benefici di avere in casa un addolcitore.
Ma vediamo qual è la procedura corretta perché, se qualche passo non corrisponde ai dettami della Legge sulle ristrutturazioni, non potrai detrarre proprio niente.
Per iniziare ricorda che non è sufficiente l’acquisto dell’addolcitore e, anche se sei molto bravo a fare tu le modifiche che servono all’installazione, in fattura dovrà risultare che il lavoro è stato eseguito da un tecnico abilitato. Infatti costui dovrà specificare che non si tratta solo del montaggio, ma che questo è stato eseguito insieme ad un intervento di ristrutturazione dell’impianto idrico preesistente.
Quindi nei documenti attestanti la consegna del lavoro, e il rispettivo pagamento, deve essere riportata con estrema chiarezza, e nel dettaglio, tutto il lavoro fatto sull’impianto, compreso il montaggio dei segmenti nuovi e le varie sostituzioni.
Alla fine del lavoro il tecnico, o la ditta, che lo ha eseguito e collaudato, dovrà citare il lavoro fatto, compreso il collaudo, con una dicitura che non lasci adito a dubbi. Per esempio, il tecnico dovrebbe scrivere che il lavoro riguarda sia la fornitura che la messa in funzione dell’addolcitore, di uso domestico o condominiale. Un’attivazione a fronte della quale è stata eseguita una modifica strutturale, e il rinnovo dell’impianto idraulico già esistente. Il controllo, e la eventuale pretesa, se occorre, che la dicitura sia corretta e completa è una condizione indispensabile per potere accedere alle detrazioni fiscali quando andrai a compilare la dichiarazione dei redditi.
Anzi, se tutta la procedura è stata fatta correttamente, ti troverai le spese corrispondenti già calcolate nel precompilato. Ma gli adempimenti non finiscono qui, perché anche la modalità di pagamento ha le sue regole.
Infatti, fattura alla mano, dovrai saldare il conto con un bonifico che dovrà essere per l’importo esatto della fattura, verso un conto corrente appartenente alla ditta che ha realizzato la ristrutturazione, citando la Legge che ti consente di detrarti le spese dalle tasse, il numero e la data della fattura di riferimento, e riportare la dicitura esatta presente in fattura, o, almeno una sintesi chiara ed esaustiva. Se manca solo uno di questi dettagli puoi dire addio alle detrazioni. Alla fine, sia che il pagamento sia stato effettuato presso uno sportello bancario che per via elettronica dal tuo home banking, devi avere cura di stamparne una copia, di allegarlo alla fattura, e di conservarlo tra i documenti che metti da parte per la compilazione del 730. Quando arriverà il momento dovrai consegnarlo al CAF, o a chi ti cura la dichiarazione, in originale, conservandoti una copia.